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Alfasud Sprint

Alfasud Sprint 1.3/1.5

Alfasud Sprint Veloce

Sprint 1.3/1.5/1.5

Sprint 1.3/1.7

 

SPRINT 1.3/1.5/1.5 - 1983

1983. Anno di uscita dell'Alfasud e di rinnovamenti un po' per tutte le vetture del Marchio del Biscione. Arriva aria di plastica, di tecnologia e di serie speciali.

Innanzitutto la nostra vettura perde il prefisso "Alfasud", ed anche il suffisso "Veloce", proprio per dare anche un lieve distacco al passato, oltre per l'uscita di produzione della berlina, pur mantenendo salde nella mente le sue origini.

Come secondo passo si procede ad un sobrio ma moderno lifting. La mascherina, ora è totalmente di plastica nera, raccoglie ancora i quattro fari gemellati e lo scudetto, cromato per le versioni 1.3 e 1.5, e verde per la 1.5 Quadrifoglio Verde. Il paraurti anteriore, anch'esso divenuto plastico, incorpora lo spoiler ed anche l'alloggio per i fendinebbia, di serie sulla 1.5 Quadrifoglio Verde e optional per gli altri due modelli, mentre quello posteriore incorpora il retronebbia. In più ora si arricchisce di fasce protettive laterali che, come nei paraurti, sono ornate da una filettatura grigia per la 1.3, rossa per la 1.5, e verde per la 1.5 Quadrifoglio Verde. I gruppi ottici posteriori vengono modificati solo nella disposizione delle parabole: gli indicatori di direzione sono esterni ed obliqui, le luci di retromarcia sono una striscia centrale mentre gli stop alloggiano nella striscia superiore e le luci di posizione in quella inferiore; le luci targa ora sono disposte in posizione verticale ed affiancate ai gruppi ottici. Viene anche aggiunto uno stemma Alfa Romeo sopra al porta targa in un punto dove la carrozzeria disegna un pseudo spoiler. Altra novità di questo modello è la presenza del tergilavalunotto posteriore, opzionale solo sulla 1.3. I telaietti delle porte e dei vetri sono tutti neri, i montanti centrali vengono rivestiti da una cornice plastica e gli sfoghi d'aria posteriori perdono il quadrifoglio, sostituito da più semplici feritoie, mentre lo specchio retrovisore è analogo a quello della Giulietta. Sulle versioni 1.3 e 1.5 sono previsti cerchi in lamiera con coppette nere, adottati già sull'Alfasud 1.3 Ti, mentre la 1.5 Quadrifoglio Verde monta di serie cerchi in lega tipo TRX, ossia con diametro in centimetri anziché in pollici.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La plancia, ora totalmente di plastica nera, viene rivista e per alcuni particolari ridisegnata.

La parte superiore ospita due bocchette circolari di aerazione, tipo Alfa 33, ed altre due all'estremità. Nella parte centrale vengono posti cinque comandi circolari, lunotto termico, lampeggiatori d'emergenza, retronebbia, fendinebbia e tergilavalunotto, che oltre alla funzione di comando hanno anche quella di spie, affiancati da un orologio digitale circolare a cifre verdi. Sotto a questo gruppo comandi si trovano i comandi di climatizzazione illuminati di verde. Fra i sedili anteriori trovano posto il posacenere e l'accendisigari, illuminati anch'essi di verde, un vano portaoggetti e la leva del cambio; la consolle centrale prosegue sino ai sedili posteriori contenendo il freno a mano, il posacenere posteriore ed un altro vano portaoggetti, mentre il cassetto situato nella plancia è dotato di illuminazione interna. Altra raffinatezza è l'illuminazione verde del blocchetto dell'accensione; questo si accende all'apertura della serratura della portiera, infatti le chiavi sono uniche, azionando anche le luci dell'abitacolo, e resta in funzione per trenta secondi anche dopo la chiusura.

Anche i sedili vengono rivisti per dare maggior comfort ed allo stesso tempo sportività. Le versioni 1.3 e 1.5 adottano una selleria con poggiatesta pieni integrati, rivestita con panno nero operato bianco nelle zone di appoggio e in texalfa nelle altre parti; stessi materiali sono utilizzati per i pannelli porta che hanno una delimitazione in texalfa e il rivestimento interno col panno della selleria. La 1.5 Quadrifoglio Verde prevede sedili con la stessa struttura ma con poggiatesta a retina, e pannelli porta: il tessuto è un panno nero operato verde, così come verde è anche la moquette, tessuto nero per le fasce di contenimento e texalfa per tutte le restanti parti. I fianchetti posteriori sono comuni a tutti i modelli, con bracciolo integrato e rivestiti in texalfa.

Anche i particolari secondari cambiano a seconda del modello: ad esempio le mostrine delle maniglie  interne delle portiere nelle versioni 1.3 e 1.5 sono grigio metallizzato e la mostrina del pomello per la regolazione dei vetri posteriori è verde sulla 1.5 Quadrifoglio Verde.

Altre differenziazioni si trova nell'adozione dei volanti e dei pomelli del cambio: in plastica per la 1.3, in finto legno per la 1.5 e in pelle per la 1.5 Quadrifoglio Verde.

Infine sempre sulla 1.5 Quadrifoglio Verde vengono variate le sospensioni e il terminale di scarico è doppio e lucidato.

Ora passiamo sul piano motoristico.

La versione 1.3 adotta il 1.351 cc. e la 1.5  il 1490 cc. entrambi  con due carburatori doppio corpo e coppia conica 11/39 con le stesse prestazioni  delle due equivalenti versioni Alfasud Sprint Veloce. La 1.5 Quadrifoglio Verde adotta il 1490 cc. con due carburatori doppio corpo dell'Alfasud Ti Quadrifoglio Verde: per acquistare i 10 CV in più e giungere così a quota 105 CV senza modificare ne la cilindrata ne la struttura, i tecnici dell'Alfa Romeo agirono sulle testate dei cilindri, sugli asse a camme con aspirazione maggiorata e nuova fasatura, sui collettori e sui condotti di aspirazione, sui collettori di scarico e sulla diversa taratura dei carburatori. Ovviamente la coppia conica è più briosa con  un 9/37.

I colori disponibili per le versioni 1.3 e 1.5 erano bianco Capodimonte, rosso Alfa, grigio Nisida metallizzato e verde acqua metallizzato; per la 1.5 Quadrifoglio Verde bianco Capodimonte, grigio Nisida metallizzato e nero.

 

 

 

 

 

SERIE SPECIALE SPRINT 1.3 TROFEO - 1984 (F)

SERIE SPECIALE SPRINT 1.5 BALOCCO - 1984 (F)

SERIE SPECIALE SPRINT 1.5 GRAND PRIX - 1984 (D)

SERIE SPECIALE SPRINT 1.5 GRAND PRIX - 1986 (F)

SERIE SPECIALE SPRINT 1.5 SALON DE GENEVE '86 - 1986 (CH)

 

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Parte delle fotografie e dei dati tecnici sono stati gentilmente forniti dal "Centro Documentazione Storica Alfa Romeo".